Trilogia del diverso

 

L'uomo che ride - Paul Leni (1929)

Film muto dall'impatto visivo fortemente evocativo, "L'Uomo che Ride" di Paul Leni è tratto dal romanzo di Victor Hugo, "L'Homme qui rit" (1869), di cui perde però la potente carica di critica politica, per volgere al melodramma. La potenza espressiva dell'interpretazione di Conrad Veidt ha ispirato una delle icone pop più longeve: l'antagonista di Batman, The Joker.

Gwynplaine (Conrad Veidt) è vittima del potere corrotto della Corona inglese, che lo rende orfano del nobile padre elo scaraventa nella condizione di "freak", affidandolo ad una compagnia di zingari noti per sfigurare i bambini per farne "fenomeni da baraccone". Queste sono infatti le circostanze che impongono a Gwynplaine il suo eterno sorriso facendone una maschera oltre la quale in pochi saranno in grado di leggere: Dea, giovane cieca salvata da Gwynplaine quando era bambina, ed Ursus, l'impresario del circo che li accoglierà presso di sè.

Ursus e Gwynplaine mettono in scena degli spettacoli comici, nei quali l'aspetto di Gwynplaine suscita l'ilarità del pubblico, senza eccezioni. Almeno fino al giorno in cui una spettatrice reagisce inaspettatamente: al posto di ridere, si commuove. La donna è Josiana, sorellastra ribelle e spregiudicata della Regina, che sembra offrire a Gwynplaine la possibilità di essere amato da qualcuno che ne conosce l'aspetto. Rinunciando all'amore di Dea, pensando di non poterle infliggere un aspetto di sè che non può vedere, Gwynplaine segue Josiana a corte.

Ma l'illusione è presto sciolta: Josiana riceve dalla regina, decisa ad umiliarla, l'obbligo di sposare Gwynplaine e scoppia in una risata isterica che distrugge le speranze del protagonista. Intanto, Dea ed Ursus sono esiliati dal regno d'Inghilterra e, credendo alla notizia falsa della morte di Gwynplaine, si mbarcano per la Francia. Paul Leni, distaccandosi salla versione del romanzo, ci regala un lieto fine: Gwynplaine riesce a raggiungerli prima che la nave salpi, ricongiungendosi con chi l'ha sempre accettato e potendo finalmente sentirsi degno di quell'amore.

 

L’uomo che prende gli schiaffi - Victor Seastorm (1924)

Victor Sjöström , in arte Seastorm, dirige questa pellicola drammatica ispirata all'omonimo dramma russo di Leonid Andreyev, per la Metro-Goldwyn-Meyer. È il primo film della neonata casa di distribuzione e anche un'enorme scommessa economica per tutti i suoi produttori.

Lon Chaney, interprete simbolo di personaggi deformi, diversi ed emarginati, qui interpreta un diverso tipo di esclusione e di sofferenza. Il protagonista è un professore ad un passo dal successo che, ingannato dalla moglie e dal suo mecenate in combutta tra loro, perde in un solo colpo il successo e l’amore.

Trovato rifugio in un circo, diviene "HE Who Get Slapped", un clown che viene preso a schiaffi per il puro intrattenimento del pubblico. Qui conosce Consuelo, una cavallerizza figlia del Conte Mancini, nobile caduto in rovina, che per risollevare la propria sorte promette la mano della giovane proprio al Barone Regnard. HE, follemente innamorato, scoprirà il piano dei due nobili e farà di tutto per impedirne la riuscita.

 

Il Gobbo di Notre Dame - Wallace Worsley (1923)

Il film di Worlsley, liberamente tratto dal romanzo di Victor Hugo Notre-Dame de Paris, consacra la carriera hollywoodiana di Lon Chaney ed apre la serie dei personaggi mostruosi e deformi, così dolorosamente umani, interpretati dall'artista del muto. La pellicola è un vero e proprio colossal, realizzato con un cospicuo budget, scenografie grandiose e scene di massa coreografiche.

Parigi, 1482. Quasimodo (Lon Chaney) è il campanaro sordo della cattedrale di Notre Dame. Nonostante il suo animo buono ed ingenuo, Quasimodo è disprezzato da tutti per il suo aspetto deforme. Quasimodo si innamora di Esmeralda, che, pur vedendo al di là del suo aspetto mostruoso, non lo ricambia: lei è infatti innamorata del capitano Phoebus, che la salva da un tentato rapimento - ordinato a Quasimodo da Jehan, fratello del cardinale di Notre Dame - e si innamora di lei a sua volta.

A seguito delle macchinazioni di Jehan, Esmeralda, accusata di aver accoltellato Phoebus, è imprigionata e torturata. Sarà Quasimodo a salvarla, mentre Parigi si prepara ad una battaglia, gitani contro nobili . Nel tumulto generale, Jehan aggredisce Esmeralda. Quasimodo li raggiunge e lotta con Jehan, che lo accoltella prima di essere scagliato giù dalle mura della cattedrale. Quasimodo, ferito, suona un'ultima volta le campane, unica voce con cui il Gobbo sa esprimersi.

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